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La storia dello Stemma

Nel 1942 Enrico De Torso, uno stimato araldista, propose uno stemma per il Comune di Barcis che ne era privo: la chiesa in fiamme che alludeva all'incendio del 1611 che "incenerì Barcis"; la strada tra le montagne che ricordava "il primitivo nome di Barcis (...), Warcis", forse varco: le acque del Cellina a fondovalle.

 

Da Barcis risposero che volevano anche le bariche. Presto fatto: la chiesa parrocchiale di Barcis è intitolata a San Giovanni Battista; uno dei suoi attributi è l'Agnus Dei, l'Agnello di Dio, cioè Cristo. Bastò mettere San Giovanni su una barca con un agnello in braccio e la bandiera crociata. Nel 1944 il paese venne dato alle fiamme dai nazifascisti e la proposta di Del Torso finì bruciata. Dal 1954 il Cellina forma il lago di Barcis.

 

La montagna e la barca

 

Lo stemma civico di Barcis è stato ottenuto il 2 ottobre del 1989 con decreto del Presidente della Repubblica e rappresenta «d'azzurro alla montagna di due vette, di verde, la vetta più alta centrale, la vetta minore, posta a sinistra, essa montagna sostenuta dallo specchio d'acqua di azzurro, fluttuoso d'argento, caricato dalla barca, d'oro, galleggiante nella mezzeria, con la prora posta a destra, munita di un solo remo, dello stesso posto in banda, attraversante la barca e lo specchio d'acqua, con la pala immersa nell'acqua». 

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