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Abitata per lungo tempo dagli stenti, la montagna diede la propria devozione al cielo. Lo testimoniano le numerose chiesette che punteggiano il territorio. Nel cuore del paese c'è la parrocchiale di San Giovanni Battista (XVI sec.). Risalendo alla frazione Roppe è possibile raggiungere l'antica chiesa di San Daniele, distrutta da un fulmine nel 1806. Lì vicino si trova anche quell'antica chiesa di San Giorgio attorno alla quale era sorto Cellis. Pregevole è anche la chiesa situata in località San Francesco come pure il capitello di Arcola.

 

CHIESA PARROCCHIALE DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Chiesa eretta probabilmente nel XVIII secolo, su precedente edificio che si dice risalisse al XVI secolo. Costruzione ad unica navata, con altar maggiore di tipo barocco in marmo con le statue dei Santi Pietro e Paolo (laccate di bianco) ai lati ed un paliotto con angeli in bassorilievo. Nel lunettone del presbiterio, affresco raffigurante il Banchetto di Salomè e la Decollazione di San Giovanni Battistia (secolo XX). Due acquasantiere di modesta fattura ed il fonte battesimale del secolo XVI rimangono a memoria della chiesa cinquecentesca. Nel campanile una scritta reca i nomi puntati dei committenti e la data d'esecuzione : S.G. B. P.N./1780.

VIA CELLIS E VIA SAN DANIELE DEL MONTE

Le origini di Barcis risalgono ad antica data. Se dessimo uno sguardo alla toponomastica, noteremmo che la strada che ha inizio dalla piazza del municipio e conduce alla località denominata "Le Rope" si chiama via Cellis. Sino a pochi anni or sono tale strada aveva due denominazioni: la prima, col nome attuale, indicava quel tratto che dalla piazza porta all'abitazione della famiglia detta "Miu"; la seconda, col nome di via San Daniele del Monte, indicava il rimanente percorso. Cellis e San Daniele del Monte: ecco i due nomi che hanno reso celebre questa vallata nel passato e la cui memoria è custodita da Barcis. Di essi ci parlano molti documenti antichi, e specialmente della celebre cappella votiva la cui risonanza superava persino i confini del Veneto. 

 

LA CAPPELLA DI SAN DANIELE DEL MONTE 

Per quanto riguarda la cappella di San Daniele del Monte, eretta nell'anno 1240 circa, aveva come sappiamo un'enorme risonanza, e l'iniziativa di tale erezione probabilmente non spetta solo agli abitanti di Cellis, ma anche a quella dei paesi vicini. Essi la dedicarono a San Daniele affinché li proteggesse dagli animali selvatici che allora infestavano la zona in grande quantità. Verso di essa giungevano in pellegrinaggio molte genti ad implorare le grazie del Signore ed era la sola chiesa ad avere le stesse indulgenze della cattedrale di Santo Stefano di Concordia. Oggi della cappella non rimangono che i ruderi perchè fu abbattuta da un fulmine nell'anno 1806 circa, ma tali ruderi sono ancora la testimonianza del suo splendore di un tempo.

 

CHIESA DI SAN GIORGIO IN CELLIS

Come raggiungerla:

da Barcis raggiungere località Rope.

 

L'insediamento di Barcis è molto antico, vi sono documenti che risalgono almeno all'VIII secolo. Tutta la popolazione era raccolta sotto la pieve di San Giorgio in Cellis, che anticamente sorgeva in località Rippe e che venne distrutta da una frana nel 1392. Anche nei documenti si fa ripetuta menzione dei prati di San Giorgio e della Villa di Celle, così chiamata forse dal torrente Cellina che scorreva in prossimità.

La chiesa che ora vediamo, restaurata dagli Alpini nel 1969, sorse dunque come riedificazione, seppure in un altro luogo, di quella originaria (XVIII secolo).

Il tetto a capanna dell'edificio è coronato da una bifora campanaria. L'aula interna è coperta da un tetto a capriate ed è divisa dal presbiterio mediante un arco trionfale a tutto sesto. La luce entra attraverso l'occhio della facciata, e da mezzelune aperte sulle pareti laterali. Caratteristica è l'acquasantiera innestata alla parete interna dell'ingresso, settecentesca la scultura lignea di San Giovanni Battista, che un tempo era custodita nella chiesa parrocchiale. 

ALTRE CHIESE

- San Giovanni Battista (Pievanale)

- Chiesa degli Alpini (loc. Cuol)

- S. Daniele in Monte (Rovine)

 

CHIESA DI S. FRANCESCO

Come raggiungerla: 

da Barcis imboccare via S. Francesco, sino ad arrivare in località Ribe.

 

Questa è l'unica chiesa della valle dedicata al Santo di Assisi. La particolare devozione a San Francesco deriva dalla paura che gli abitanti avevano delle bestie selvatiche. In special modo, essi temevano la minaccia dei lupi che un tempo vivevano nei boschi vicini.

La tradizione vuole che presso la chiesetta vi fosse una stazione di cambio dei cavalli.

Essa serviva a coloro che percorrevano la strada che collegava l'alta valle e la pianura, attraverso la Molassa, Andreis, Bosplans, Forcella, La Croce, sino a Maniago. Accanto alla chiesetta, infatti, è stato individuato un terreno di forma allungata che doveva essere lo spazio pubblico necessario per l'operazione di cambio dei cavalli, mentre la casa di proprietà Salvador sarebbe stata la stalla ed il magazzino di un'antica attività agricola e commerciale.

La chiesa di San Francesco è, dunque, una chiesetta alpestre edificata intorno alla prima metà del XVIII secolo, su un nucleo edilizio anteriore. Sono ancora visibili i resti di fondazione dell'area antistante la chiesa, che in una delle fasi storiche dell'edificio era occupata da un portico. Quest'ultimo serviva come luogo di riparo dalla pioggia o per il pernottamento dei viandanti. Tuttavia, quando agli inizi di questo secolo fu aperta quella che oggi chiamiamo la "Vecchia Strada della Valcellina", nel tratto Barcis  Montereale, la precedente strada per Andreis venne abbandonata e cadde la necessità di mantenere il portico per il ricovero dei viaggiatori.

 

Allinterno, l'altare maggiore ospita una scultura in pietra, piuttosto rozza, raffigurante San Francesco con il lupo ammansito.

In una visita pastorale del 1820, il Visitatore Apostolico impartì l'ordine di celebrare nella chiesa di San Francesco almeno due volte all'anno: alla terza Rogazione ed il 4 ottobre, giorno del Santo titolare. Si tramanda, inoltre,  che questo edificio avesse svolto la funzione di chiesa parrocchiale nel periodo in cui si effettuarono i lavori di ampliamento dell'attuale chiesa di San Giovanni Battista (1867 - 1875).

 

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